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tavolo : " Marea "

Tavolo con registrazione comunitaria

Vietata la riproduzione 

 

Marea…..alta marea…e l’acqua cresce, si dilata, sfiora il legno che è lì ad aspettare.L’acqua che sa di azzurro e di verde che si confondono nelle riflessioni della luce.E il legno attende, fiducioso nel suo resistere.Acqua che scava, toglie, sgretola, lavora sorda al passare del vento, che tocca quasi con delicatezza improvvisa quelle nervature legnose rudi, grezze che sanno di verità.Briccole, come sentinelle a protezione della laguna, a indicare il passaggio delle imbarcazioni nell’acqua che sa di sale.Roveri veneti trapiantati nel fondo fangoso che li tiene, saldi, nel trascorrere dei tempi.Ora, questi legni divengono tavolo, quasi per incanto trasportano il profumo del mare che custodiscono gelosi, sorti a nuova vita, a altri usi.Sopra, come in un girotondo, in un abbraccio senza fine, il legno corroso, bucato, frastornato dalle onde impietose, velato di azzurro e verde che si confondono.Legno snervato dal tempo, con antri di penombra dove, chissà, forse si riparano ancora piccole vite, molluschi timorosi di perdere il calore delle fibre nascoste.Legno sommerso, affondato, mai conosciuto prima.Più in giù, sostegni puliti, quasi come nuovi, luminosi.Il ferro lavorato tiene insieme ciò che è sempre stato insieme e il cristallo, trasparente, aiuta a proteggere e a vedere.A vedere il mare, tra oggi e ieri, che sembra ancora scorrere e lambire, toccare e accarezzare.Marea, che sa di Bellezza.Per sempre.

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